PREMIO MESTRE DI PITTURA 2018
Mestre, Centro Culturale Candiani
dal 22 settembre al 14 ottobre 2018
Venerdì 21 settembre, ore 18.30
Inaugurazione della mostra collettiva
Il Premio Mestre di Pittura, attivo dal 1958 al 1967/68 e nato grazie a un novero di artisti e intenditori d’arte locali, venne concepito con l’intento di creare un ambiente artistico-culturale per la città, che dal dopoguerra si trovava ad essere un centro nuovo, in crescente sviluppo e con un’identità ancora da formare.
La pionieristica manifestazione, accolta con forte entusiasmo, divenne appuntamento costante per dieci anni e ottenne sempre maggior prestigio, ospitando numerosi autori, rappresentanti dei linguaggi tradizionali come delle più rinnovate ricerche artistiche, affiancati dalla partecipazione di illustri personalità. Tra i più attivi promotori dell’iniziativa vi furono i pittori Andreina Crepet Guazzo, Gigi Candiani, l’artista e gallerista Mario Lucchesi e diversi cittadini sostenitori della svolta culturale mestrina, tra i quali si distinse il chirurgo Enrico Polichetti che divenne Presidente del comitato organizzatore del Premio a partire dal 1959.
La prima mostra venne organizzata nel 1958 presso i locali di piazza Ferretto al n. 54 (poi dal 1964 presso le sale del Laurentianum) a seguito della proposta avanzata l’anno precedente al Comune di Venezia da alcuni artisti, tra i quali i citati Crepet Guazzo e Candiani con Alberto Viani, Vittorio Felisati e Giuseppe Urbani De Gheltof. Il progetto prevedeva l’istituzione di un premio di pittura per valorizzare l’attività culturale mestrina, con l’auspicio di portare la città al livello di altri complessi urbani della provincia, già attivi da tempo nel campo dell’arte.
La prima edizione, riservata ai soli artisti residenti nel Comune di Venezia che presentassero opere di pittura realizzate ad olio, tempera, acquerello e affresco, ebbe un successo inaspettato. Raccolse numerosi partecipanti selezionati dalla giuria, formata dai maestri Guido Cadorin, Remigio Butera, Fulvio Pendini, Gigi Scarpa e Alberto Viani, e ricevette grande sostegno da parte dei cittadini. Oltre al primo premio-acquisto messo a disposizione del Comune, ottenuto da Ernani Costantini (Interno), molti altri furono assegnati grazie alle somme di denaro stanziate da diversi Enti e privati, che contribuirono munificamente all’iniziativa.
Il risultato favorevolmente raggiunto con la prima edizione permise di lanciare le successive, durante le quali si tentò di perfezionare la struttura organizzativa e accrescere il pregio e la reputazione della manifestazione, nella convinzione, come espresso da Enrico Polichetti, “di risvegliare e vivificare nella terraferma l’amore per le arti”.
Nel 1959 furono invitati all’esposizione maestri di chiara fama, non concorrenti ai premi, quali Guido Cadorin, Felice Carena, Virgilio Guidi, Bruno Saetti, Alberto Viani, e una saletta venne riservata alle personali di Angelo Maria Crepet e Alessandro Pomi; il primo premio fu assegnato a Corrado Balest (Pagliaio). Per la terza edizione, nel 1960, in cui risultò vincitore Gian Paolo Domestici (Vassoio e bottiglia), al comitato organizzatore e a quello esecutivo si aggiunse un “Comitato d’onore”, formato da importanti personalità, tra cui Giovanni Ponti, presidente della Biennale di Venezia, e Eugenio Gatto, sottosegretario di Stato. L’anno successivo, grazie alla costante crescita e al chiaro successo dell’iniziativa, tra i membri della giuria figurarono importanti intellettuali ed esponenti dell’ambiente culturale contemporaneo come Guido Perocco, Diego Valeri, Ugo Fasolo, affiancati dai pittori Renzo Biason e Gastone Breddo; il primo premio venne conferito a Gigi Candiani (Paesaggio del Friuli).
Nel 1962, giunto al quinto anno di vita, il concorso venne finalmente esteso anche ai pittori provenienti da oltre provincia, permettendo di restituire uno spaccato artistico del territorio ancora più ampio ed eterogeneo. Laura Padoa (Adolescente in grigio) ottenne il primo premio, mentre Antonio Ambrosini (Racconto n.18) e Giorgio Dario Paolucci (Paesaggio) conseguirono ex aequo il secondo.
Tuttavia, un ulteriore salto di qualità si verificò l’anno seguente, in occasione del sesto Premio Mestre del 1963. Le consuete iscrizioni furono infatti aperte agli artisti residenti in tutta la regione e fu istituita la sezione “fuori concorso”, alla quale furono invitati a partecipare i più celebri artisti dell’epoca, anche di fama internazionale, come Edmondo Bacci, Guido Cadorin, Giuseppe Cesetti, Felice Carena, Luciano Gaspari, Mario De Luigi, Virgilio Giudi, Leone Minassian, Anton Zoran Music, Armando Pizzinato, Bruno Saetti, Giuseppe Santomaso, Emilio Vedova. In questo importante momento di riassetto organizzativo, rispondente all’allargamento degli interessi culturali ricercato nel corso degli anni, la manifestazione acquisì una riconosciuta posizione di prestigio “assumendo una fisionomia ben distinta poiché, puntando proprio sulle forze migliori e più giovani” – come sottolineato da Toni Toniato – tendeva “non solo a rilevare una continuità ideale tra generazioni, bensì a sondare criticamente l’intero arco delle esperienze artistiche nello sviluppo delle problematiche contemporanee, tra fenomeni quindi criticamente già accertati e altri ancora in formazione”. Quell’anno vinsero ex aequo l primo premio del Comune di Venezia Riccardo Licata (Pittura n.1) e Carlo Hollesch (Lanterna magica di Perreau). Nel 1964, presero parte al comitato d’onore sempre più autorevoli rappresentanti istituzionali, come ministri, onorevoli, sindaci, direttori di musei e di accademie; mentre, nel 1965, il concorso fu aperto anche agli artisti veneti residenti in altre regioni e tra i membri della giuria si alternarono storici e critici d’arte che ricoprivano prestigiosi incarichi. In queste edizioni il primo premio fu rispettivamente assegnato ex aequo a Renato Borsato (Autunno nel mio giardino) e Giuseppe Gambino (Cisterna con bicicletta); a Saverio Barbaro (Testa di vagabondo) e Giorgio Dario Paolucci (Veneto).
La nona edizione, del 1966, in cui ottennero il primo premio ex aequo Romano Perusini (Sistema razionale in campo estetico) e Alberto Gianquinto (Natura morta), fu artisticamente un successo, con la partecipazione anche di artisti operativi nel campo delle nuove ricerche dell’arte optical, cinetica e programmata. Nonostante ciò, le aspettative degli organizzatori, che grazie agli importanti coinvolgimenti istituzionali auspicavano un’ulteriore crescita della manifestazione, furono disattese. Le numerose difficoltà organizzative, tra cui il mancato spostamento della mostra in una sede propria, più ampia e dedicata, misero in crisi l’iniziativa, al punto che la decima edizione, vinta da Alberto Biasi (Visione dinamica) e Saverio Rampin (Momento di natura), aprì in tardo, a cavallo tra il dicembre 1967 e il gennaio 1968, registrando una consistente riduzione dei premi offerti dai privati.
Dopo dieci anni di intensa attività, guidata da forti motivazioni e convinzioni, la prolifica esperienza del Premio di Pittura Mestre arrivò al termine, non avendo trovato le forze necessarie per affermarsi in modo continuativo nel panorama internazionale.
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#PremioMestrePittura2018
Sede
Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani, 7
30174 Venezia Mestre
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Orario
16.00-20.00
Chiuso il lunedì
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Ingresso libero