MUVE a Mestre

MUVE a Mestre

KANDINSKY E LE AVANGUARDIE. Punto, linea e superficie

La mostra

KANDINSKY E LE AVANGUARDIE
Punto, linea e superficie

30 settembre 2022 – 10 aprile 2023
Centro Culturale Candiani, Mestre

A cura di: Elisabetta Barisoni

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L’autunno al Candiani sarà all’insegna di Wassily Kandinsky e delle Avanguardie europee. Dal 30 settembre 2022 al 10 aprile 2023, cura di Elisabetta Barisoni, la Fondazione Musei Civici Veneziani propone, al Centro Culturale Candiani di Mestre, Kandinsky e le Avanguardie. Punto, linea e superficie, un progetto originale di MUVE che attinge l’intero contenuto della ricchissima esposizione dalle proprie collezioni, in particolare dai capolavori delle collezioni della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, fatto del tutto eccezionale in Italia, soprattutto se si fa riferimento ai grandi interpreti del ‘900 internazionale.
In mostra, con Kandinsky, si ammirano capolavori di Paul Klee, Lyonel Feininger, Enrico Prampolini, Jean Arp, Victor Brauner, Joan Mirò, Antoni Tàpies, Yves Tanguy, Luigi Veronesi, Ben Nicholson, Karel Appel, Roberto Matta, Giuseppe Santomaso, Mario Deluigi, Tancredi, Mark Tobey, Emilio Vedova, Mirko Basaldella, Eduardo Chillida. Bruno De Toffoli, Julia Mangold, Luciano Minguzzi, Richard Nonas.

L’esposizione è costruita con le opere acquistate dal Comune di Venezia alle Biennali, insieme ad altre donate dagli stessi artisti premiati o da mecenati e privati, a testimonianza della fascinazione per Venezia e di una lunga storia di stima e gratitudine che lega i Musei alla città e alle sue Istituzioni culturali, ai collezionisti, ai mecenati e agli artisti. Una storia che ha creato le condizioni perché Ca’ Pesaro diventasse il luogo dove in Italia sono stabilmente documentati i fermenti dell’arte dell’intero ‘900 internazionale.

La mostra, attraverso oltre 40 capolavori fra dipinti, opere su carta e sculture, racconta l’affascinante viaggio dell’arte astratta dalla sua nascita al nostro contemporaneo.
Punto, linea e superficie è il titolo di un celebre libro scritto da Wassily Kandinsky nel 1926, uno dei testi capitali della moderna teoria dell’arte. Dalla ricerca del maestro russo prende avvio l’arte astratta del XX secolo e le sue teorie su una creazione non figurativa si uniscono alle continue corrispondenze, instaurate nelle opere, tra colori, forme e suoni.

Dopo la prima parte dedicata alla Nascita dell’astrazione l’esposizione presenta, sempre attraverso i capolavori di Ca’ Pesaro, Le avanguardie tra astrazione e Surrealismo. Sulla linea tracciata da Klee e Kandinsky, durante gli anni Venti si inseriscono le sperimentazioni del Surrealismo di Joan Miró, Yves Tanguy, Victor Brauner e Antoni Tàpies, la scultura astratta di Jean Arp, le analogie cosmiche di Enrico Prampolini e le forme musicali di Luigi Veronesi.
La terza parte della mostra esplora la persistenza dell’Astrazione nel secondo dopoguerra. Negli anni Quaranta la lezione di Kandinsky si declina nel mondo inglese con l’esperienza di Ben Nicholson, nelle esperienze internazionali dell’Espressionismo astratto e in Italia del Fronte Nuovo delle Arti e dell’Astrattismo segnico. Da Emilio Vedova a Mario Deluigi, da Giuseppe Santomaso a Tancredi, da Roberto Matta a Karel Appel fino a Mark Tobey, le forme dell’astrazione nella seconda parte del ‘900 si collocano a metà tra informale, suggestione lirica e gestuale.
La mostra si chiude con una preziosa selezione di scultura, La scultura verso il minimalismo, che completa il percorso con capolavori di Mirko Basaldella, Eduardo Chillida, Luciano Minguzzi e Bruno De Toffoli, a testimoniare la persistenza del dialogo tra astrazione e biomorfismo verso gli anni Cinquanta. Infine la ripresa di un’astrazione radicale, quasi ascetica, si fa strada con le esperienze minimali di Richard Nonas e di Julia Mangold, che introducono il visitatore nel pensiero degli anni Settanta, alla ripresa di una nuova vita dell’arte e delle forme astratte.

Kandinsky e le Avanguardie è una mostra che fa doppiamente da apripista. Da un lato indica la scelta dalla Fondazione MUVE di dare il via ad una nuova fase espositiva del Centro Culturale Candiani di Mestre nella terraferma veneziana. Dall’altro è la fattiva testimonianza della nuova rete di collaborazioni che Fondazione Musei Civici di Venezia ha creato con l’ambito territoriale allargato. La mostra, infatti, in formato più contenuto, è stata proposta, con successo tra il dicembre 2021 e il maggio 2022 alla Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone.
L’esposizione si inserisce nell’ampio programma MUVE Contemporaneo che la Fondazione Musei Civici ha organizzato in occasione della ripresa delle attività espositive e in concomitanza con la 59. Esposizione d’arte della Biennale di Venezia.

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